modenesi (24 post finora) | | Modenesi (Guest)
17.01.2009 11:11:45
E' paradossale dire che ci sono cose belle nelle guerre, ma un soldato che smette di combattere per tranquillizzare una bambina è un atto nobile e bello.
Le guerre nel mondo:
Questo dovrebbe essere un titolo dei giornali… non la spazzatura che ci propinano ogni giorno!
È una storia dura ma che riscalda il cuore… con una foto di John Gebhardt in Iraq.
La moglie di John Gebhardt's, Mindy, ha detto che l’intera famiglia di questa piccola bambina è stata sterminata. Gli insorti volevano uccidere anche la bambina e così le hanno sparato alla testa… ma non ci sono riusciti. È stata curata nell’ospedale di John e adesso sta guarendo ma continua a piangere e a lamentarsi. Gli infermieri hanno detto che John è l’unico che sembra riuscire a calmarla per cui John ha passato quattro notti tenendola in braccio mentre tutti e due dormivano su quella sedia. La bambina continua a migliorare.
John è un vero eroe di guerra e rappresenta ciò che gli eserciti di tutto il mondo dovrebbero fare.
Questo, amici, merita di essere condiviso con il mondo! Fatelo!
Non vedrete mai cose del genere al telegiornale, i media sono tutti asserviti al potere, sia esso politico o economico al punto che rasentano i plagiatori. Fate girare questa notizia la gente ha bisogno di vedere foto come questa e di rendersi conto che anche nelle brutture della guerra ci sono cose belle e positive.
20.01.2009 06:04:08
fiore (Guest) wrote:
purtroppo nella guerra non c'è niente di bello, ma niente di niente..certo una piccola creatura salvata da un soldato è una buona notizia..ma tutto il resto?
spazzatura!!
viva la pace e chi la fà!
modenesi
21.01.2009 00:02:16
Mi trovi in perfetta sintonia, l'unica considerazione che faccio è questa:
noi occidentali siamo disposti a rinunciare a qualcosa di questo finto benessere per avere la apce nel mondo ??
NON CREDO
Rosydolphindestiny (Guest) wrote:
E' sempre un soldato, è il rimorso di coscienza ad aver dato questo imput, o addirittura semplice protagonismo. Difficile da mandar giù, ma sufficientemente realistico. Il problema è un altro, bisognerebbe disertare tutte le divise e non abbracciare più le armi, questo si che lo definirei un vero gesto d'eroismo. Vediamo se poi i Capi di Governo impugnerebbero un'arma... che schifo... Viva la pace e la solidarietà, vestita dei panni comuni a tutti....
modenesi
21.01.2009 00:06:49
Arguta come sempre hai centrato pienamente la mia "provocazione" circa una nobile azione fatta da un soldato che altro non è che una persona come noi. I ricchi e i potenti non vanno mai al fronte.
james (Guest) wrote:
chissà quanti innocenti, donne e bambini avrà ucciso questo soldato prima di fare questo gesto!!!!!
meglio smetterla completamente anzichè nascondersi dietro una buona azione dopo averne fatte tante orribili!!!
modenesi
23.01.2009 16:46:23
Ne avrà fatte tante, credi ci sia stato il placet dei suoi superiori nell'aiutare questa bambina ??
Israeliani e Palestinesi
Proverei un'immensa gioa nel vedere il popolo israeliano insieme a quello palestinese, fianco a fianco senza odio e violenza.
Non sto qui a dire chi possa avere ragione o torto in una guerra, chi usa la violenza per me ha sempre torto, faccio una considerazione semplice: chi ha interesse a vendere armi ai palestinesi ed agli israeliani ??
Tutti perchè i Palestinesi sono di per se poveri, ma hanno dalla loro parte tutti i paesi produttori di petrolio del golfo persico, e gli israeliani sono ricchi e possono comprare armi a volontà.
I palestinesi hanno inventato un razzo economico, di facile produzione e assolutamente incontrollabile rispetto ad un arma convenzionale.
Il razzo Qassam prende il nome da Izz al-Din al-Qassam, che ha dato anche il nome al braccio armato di Hamas, le Brigate del Martire Izz al-Din al-Qassam.
Il loro sviluppo è iniziato intorno all'inizio del 2000 a opera di Nidal Rabah e Adnan Ghul, deceduti in attacchi mirati. I razzi, scarsamente intercettabili, nascono con l'intento, sponsorizzato da Siria e Iran, (secondo fonti Israeliane), di mettere in difficoltà lo stato ebraico: arrecano danni assai limitati e comunque non paragonabili a quelli delle armi convenzionali di cui dispone Tsahal (l'esercito israeliano), ma hanno forte impatto sulla popolazione israeliana che vive nelle zone limitrofe fino a 45 km, che ha risentito di perdite di vite umane e ingenti danni materiali.
La loro economicità e la relativa facilità di costruzione rende poi la minaccia cronica, non limitata a un arco di tempo come possono essere le tradizionali intifade e gli attentati kamikaze, complicati e lunghi da attuare.
Il ritiro di Tsahal da Gaza, secondo fonti Israeliane, ha dato poi l'opportunità alle milizie armate di estendere il loro controllo sul territorio, permettendo una maggiore frequenza di lanci. Il numero totale di Qassam lanciati dal 2000 al 6 gennaio 2009 è di 8621 unità. I morti causati da questi razzi sono stati 10.
Le città più colpite: Ashkelon e Sderot, le più vicine a Gaza. Dal gennaio 2006 la gittata dei razzi impiegati è passata da 10 a 45 km, raggiungendo anche la città di Gedera, 45 km a nord della Striscia di Gaza e appena 40 km da Tel Aviv. tutto questo secondo quanto riportato dal sito Wikipedia.
Israele quotidianamente subisce una media di 2,6 razzi lanciati ogni giorno. Voi stareste buoni ??
Ricordo ancora durante gli anni 70 (i cosiddetti anni di piombo) le varie condanne nei confronti di Yasser Arafat che nei campi paramilitari palestinesi faceva addestrare i terroristi di mezzo mondo; per arrivare allo storico bacio col nostro Presidente della Repubblica Sandro Pertini e finire con il senatore Cossiga che lo nascose nel suo appartamento al senato in barba a vari mandati di cattura internazionali.
Per i meno giovani: nella cosiddetta guerra dei 6 giorni, dopo l'ennesimo attacco subito, gli Israeliani arrivarono fino al canale di Suez, ciò significava che avrebbero avuto il controllo del traffico petrolifero.
Uno smacco troppo grosso, gli ebrei che avrebbero controllato il traffico del petrolio estratto nelle nazione islamiche. La diplomazia internazionale (per meglio dire le multinazionali petrolifere) li fecero ritirare e gli israeliani conservarono solo alcuni territori (come la striscia di Gaza) a risarcimento dei danni di guerra subiti.
SIAMO COLPEVOLI TUTTI NOI OCCIDENTALI CHE DIPENDIAMO TROPPO DAL CONSUMISMO E DAL PETROLIO, SOLO CAMBIANDO STILE DI VITA ARRIVERA' LA TANTO AGOGNATA PACE.
Concludo ricordando che nella città Santa per eccellenza, delle 3 religioni monoteiste, convivevano pacificamente ebrei, musulmani e cattolici prima del commercio internazionale del petrolio.
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