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Parliamone - Inceneritori come l'amianto; il business dei rifiuti

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Parliamone => Post del 2008 e 2009 => Inceneritori come l'amianto; il business dei rifiuti

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modenesi
(24 post finora)
02/01/2011 10:53 (UTC)[citare]
modenesi
27.09.2009 14:23:09

Stiamo andando incontro, per l'ennesima volta, ad un problema che vede tirare in ballo la nostra salute.
Vi ricordate dell'amianto ??
Ci sono voluti anni ed anni per costringere, i potentati economici e gli scienziati ad essi fedeli, per far ammettere la tossicità dell'amianto medesimo.
Cosa ha comportato tutto ciò
Migliaia di malati, e non parliamo di una banale influenza ma di cancro, prima di renderlo fuorilegge.
Ora la stessa cosa accade con gli inceneritori (per cortesia non fate il loro gioco chiamandoli termovalorizzatori o termocombustori) che producono nanoparticelle altamente tossiche.
Mobilitiamoci e partecipiamo ad ogni iniziativa per bloccare la costruzione degli inceneritori.
SOLO IL RICICLAGGIO PUO' SALVARCI

Vi ricordo di visitare il sito del Prof. Stefano Montanari uno dei più grndi nanopatologi del mondo per saperne di più sulla tossicità delle polveri sottili emesse dagli inceneritori.
(I politici preferiscono chiamarli "gassificatori"
http://www.stefanomontanari.net

Situazione alla discarica di Malagrotta (RM)

INCONTRIAMOCI (giovedì 13 novembre, ore 9.30, Via di Malagrotta, nello spiazzo all' angolo con Via della Pisana)

Noi genitori di Massimina

ma anche di tutti i bambini delle zone vicine a Roma, che ci preoccupiamo della salute dei nostri figli facendogli mettere l'apparecchio per i denti, facendogli fare sport per prevenire scoliosi e che curiamo la loro dieta, forse dovremmo avere notizie riguardo a quello che respirano e continueranno a respirare in futuro.

Gli studi effettuati da ricercatori ambientali hanno dimostrato che nella nostra zona sono state rilevate insufficienze respiratorie e sviluppo di patologie anche gravi superiori alla media.

Come se non bastasse, a breve, oltre alla raffineria, all'inceneritore per i rifiuti ospedalieri ed alla discarica più grande d'Europa entrerà in funzione un "gassificatore" che, bruciando rifiuti, emetterà nell'aria, anche a distanza di molti chilometri, particelle non filtrabili che verranno inalate ed introdotte inevitabilmente nell'organismo.

Inoltre, dai controlli effettuti dai Vigili del Fuoco e dai Carabinieri, sono emerse rilevanti anomalie tali da non autorizzarne nemmeno il funzionamento provvisorio essendo inoltre risultato diverso da quello autorizzato e basato comunque su una tecnologia fallimentare già chiusa frettolosamente in Germania.

Bisogna infine considerare che l’impianto si trova pericolosamente vicino ad una raffineria dove l'anomalia o la fuga di gas può generare incendi con conseguenze imprevedibili e rendendo l’aria irrespirabile nell’intera area.

Negli anni dei “Seveso” dei “Vajont” o dell’”Eternit” piemontese, non c’erano i mezzi di informazione e la coscienza di oggi. Non ci sono scuse e quindi

NON VOGLIAMO ESSERE "CATASTROFISTI" MA CHE ALMENO SI SAPPIA IL RISCHIO CHE POTREMMO CORRERE E NON ESSERE PRESI IN GIRO.

Giovedì 13 novembre ci sarà l’inaugurazione del gassificatore, a Via di Malagrotta 257. Ci troveremo alle 9.30 nello spiazzo all’incrocio tra Via della Pisana e Via di Malagrotta con macchine fotografiche e cineprese, per andare a fotografare e riprendere esponenti istituzionali e politici che andranno a partecipare a questa inaugurazione di un impianto illegale.

Vi ricordo di visitare il sito del Prof. Stefano Montanari uno dei più grndi nanopatologi del mondo per saperne di più sulla tossicità delle polveri sottili emesse dagli inceneritori. (I politici preferiscono chiamarli "gassificatori"
http://www.stefanomontanari.net

LA PRIMA BATTAGLIA E' VINTA, IL GASSIFICATORE E' STATO POSTO SOTTO SEQUESTRO.
ORA CERCHIAMO DI VINCERE LA GUERRA AGLI INCENERITORI (ALCUNI LI CHIAMANO GASSIFICATORI, ALTRI TERMOVALORIZZATORI) SONO SOLO INCENERITORI E BASTA.


cocateri (Guest)
21.11.2008 12:56:12

Siamo sicuri che i rifiuti siano davvero una ricchezza? Per chi? Secondo me allo stato attuale delle cose lo sono, in concreto, solo per chi gestisce la discarica. Per risolvere il problema dei rifiuti si deve prima di tutto produrre meno rifiuti, poi effettuare una efficace raccolta differenziata (cosa sicuramente non facile, dato che dipende sia dalla sensibilità individuale che dall'organizzazione di chi deve raccogliere i rifiuti, quindi, facendo anche la raccolta differenziata dei rifiuti organici, in particolare di quelli vegetali che possono essere compostati per produrre concime da immettere in commercio, e infine bruciare i rifiuti che non siano riciclabili, distinguendo probabilmente fra quelli che possono essere distrutti in un inceneritore con relativa tranquillità e quelli che devono essere sotterrati per evitare di produrre diossine e altre schifezze chimiche del genere.
Quanto agli inceneritori, o termovalorizzatori, come dir si voglia, possono essere utili per produrre energia, come molti ormai sanno, e la questione che sono inquinanti è solo un'ipocrisia, secondo me, perché qualunque attività umana inquina e danneggia l'ambiente. A questo riguardo bisogna solo stabilire quanto si vuole inquinare; perciò, se i termovalorizzatori sono moderni e "poco" inquinanti, ben vengano se possiamo ricavare energia per mandare avanti il nostro Paese.
Tutto ciò che ho detto è molto difficile da realizzare, ma se è vero che volere è potere, facendo tutti la nostra parte possiamo concretamente ridurre i rifiuti da conferire in discarica e non avere così bisogno poi di cercare altri posti dove prepararne un'altra, e non solo a Roma, ma ovunque

Modenesi
21.11.2008 20:56:12

Ciao,
i rifiuti se gestiti bene sono una fonte di guadagno per tutti.
Se non si cedesse ai ricatti dei produtori di imballaggi già un buon 30% di rifiuti plastici e cartacei diminuirebbero (calerebbe però anche il 30% dei profitti dei produttori).
Cosa fare per ovviare a ciò ?
Avviare una raccolta differenziata che coinvolge la grande distribuzione e la cauzione (per soldi la sensibilità al problema la ottieni un pò da tutti)sui beni riciclabili.
A titolo di esempio se porti al supermercato 10 bottiglie di plastica, 6 di vetro e 1 kg di carta ottieni la restituzione del deposito cauzionale pagato al momento dell'acquisto, e uno sconto del 10% sulla nuova spesa che farai.
La grande distribuzione vende i rifiuti riciclabili che ha raccolto e recupera il 10% di sconto che attua a hi riconsegna i rifiuti.
(Non ci scordiamo che paghiamo una tassa anche esosa per i rifiuti).
Penso sia solo questo il modo efficace di lottare contro la produzione di rifiuti.
Buon fine settimana e a presto sentirti.

Modenesi
23.11.2008 10:30:17

L’ORO DI ROMA
di Paolo Mondani
IN ONDA DOMENICA 23 Novembre ore 21.30
Trasmissione "Report" su RAI3

Il 24 giugno 2008, dopo 9 anni di commissariamento straordinario, la regione Lazio è uscita finalmente dall'emergenza con un nuovo piano per i rifiuti che prevede, entro il 2011, la realizzazione di alcuni gassificatori. La commissione europea era sul punto di sanzionare l'Italia perché l'ultimo piano rifiuti che mancava era proprio quello della regione Lazio che ha un bilancio disastroso: solo il 14% di raccolta differenziata contro il 42% della Lombardia. In questi mesi i cittadini romani hanno spesso dato vita a forme di protesta: se si facesse la raccolta differenziata, dicono, non ci sarebbe bisogno di bruciare tutto. La discarica di Malagrotta è la più grande d'Europa, ci finiscono dentro i rifiuti di Roma, Ciampino, Fiumicino e della Città del Vaticano. Appartiene alla società E. Giovi di Francesco Rando, mentre il capitale è dell'avvocato Manlio Cerroni: il monopolista romano dello smaltimento dei rifiuti.

Nella zona di Malagrotta, oltre alla discarica e al futuro gassificatore ci sono: un inceneritore per i rifiuti ospedalieri, una raffineria e quattro impianti per lo stoccaggio dei carburanti. Tutte strutture che secondo la legge “Seveso 2” del 1999 vanno monitorate anche perché secondo l'Arpa le condizioni della falda e dei corsi d'acqua della zona sono pessime. Il gassificatore di Roma, che è ancora sotto collaudosequestro e che è finito in questi giorni sotto l’occhio della magistratura, è costato a Manlio Cerroni 350 milioni di euro, la metà recuperati con il contributo dello stato sul Cip6 e smaltirà fino a 500 tonnellate di combustibile da rifiuti al giorno e genererà energia per 36 megawatt che verranno venduti sul mercato.

L'Unione europea aveva emanato nel ‘99 una direttiva in base alla quale avrebbero potuto essere smaltiti solo rifiuti pretrattati, cioè quelli scartati dalla raccolta differenziata. Ma da noi la direttiva Ue viene trasformata in decreto nel 2003 e applicata solo nel 2005. E comunque fino al 2008 le discariche italiane, in barba all’Ue, hanno continuato a smaltire rifiuti indifferenziati grazie al meccanismo delle proroghe. Malagrotta è in proroga dal 2005 e dovrebbe essere chiusa il 31 dicembre del 2008. Nel piano regionale di Marrazzo, si prevede che al suo posto, venga individuata un'altra discarica, sempre di proprietà di Manlio Cerroni.

A Roma l'Ama, l'azienda municipalizzata che si occupa dei rifiuti, non gestisce alcuna struttura di peso nel ciclo dello smaltimento. Confronto con Berlino, una città che ha più abitanti di Roma, dove la differenziata raggiunge il 41% e dove le discariche anziché aprirle si chiudono.

Per concludere leggete quest'articolo:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2035050/&print=true


Gassificatore: la risposta del Co.La.Ri
Home News - 11/11/2008 ore 14:58
CRONACA

http://www.romauno.tv/newstestuale.php?id=7377

Il provvedimento di sequestro del gassificatore notificato in data odierna è, anche ad avviso dei nostri tecnici, il risultato di una non corretta interpretazione della normativa di riferimento da parte delle Autorità giudiziarie competenti, le quali, non condividendo il punto di vista della Regione Lazio, ha ritenuto che il gassificatore fosse già in esercizio. Sta di fatto che, come è stato precisato da ultimo con l’allegata nota dell’8 novembre 2008, l’impianto non è in esercizio (la partenza delle attività è prevista per il 1° gennaio 2009) e che, in base alle autorizzazioni ricevute (Decreto Commissario Regionale n. 37/08 e successive integrazioni), Colari ha puntualmente osservato ogni prescrizione prevista dalla legge per la distinta fase delle “attività preliminari all’esercizio dell’impianto”. Il d.p.r. 37/98 è d’altronde assolutamente chiaro: il previo conseguimento del Certificato prevenzione incendi ovvero la presentazione di DIA sono necessari soltanto per l”esercizio dell’attività. L’impianto, dunque, si trova in una fase precedente l’esercizio. Ciò peraltro non vuol dire che in tale fase non siano state assicurate condizioni di assoluta sicurezza. Tutte le infrastrutture necessarie all’ottenimento del Certificato di prevenzione incendi sono state infatti già realizzate e collaudate e l’impianto risponde a tutte le disposizioni che, in base al titolo IV del d.lgs. 81/08, disciplinano la sicurezza delle infrastrutture in “fase di attività di avvio impianto”. Durante le attuali fasi di prove ed avvio dell’impianto è assicurato continuativamente il rispetto di tutte le norme vigenti e cogenti in materia di salute e sicurezza in adempimento al prescritto di cui al d.lgs. 81/08 tra cui: - redazione dei piani di sicurezza e coordinamento aggiornati ed integrati in relazione all’evoluzione dell’attività - redazione ed approvazione dei piani operativi di sicurezza delle imprese esecutrici delle attività e presenti sull’impianto - redazione ed applicazione del piano di emergenza provvisorio - redazione ed applicazione della procedura di permessi di lavoro Confidiamo, pertanto, in un riesame del provvedimento alla stregua della effettiva disciplina di riferimento.
(Redazione di Romauno)

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