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11.01.2009 01:07:46
ll bisfenolo nella plastica dei biberon causa ripercussioni sullo sviluppo cerebrale dei bambini
Il Canada metterà al bando tutti i contenitori in plastica che contengono BPA (bisfenolo A), una sostanza chimica che da decenni è oggetto di ricerche per la sua potenziale pericolosità.
Si inizierà dall'anno prossimo con i biberon dei bambini, poi si passerà ai contenitori di vario genere fino alle bottiglie usate per l'acqua.
Anche gli Stati Uniti hanno espresso timore per questi prodotti e vari negozianti hanno già fatto sapere che eviteranno di vendere biberon contenenti bisfenolo.
Il BPA è un composto organico che viene utilizzato per produrre le plastiche dure che sono a diretto contatto tra cibo o liquidi e organismo umano. Si usa, ad esempio, oltre che per la laccatura interna delle lattine di alluminio o per produrre bottiglie di plastica e biberon, anche nelle tubature dell'acqua e nelle otturazioni dentali.
La sostanza può passare nei cibi o nella bevande se la plastica è rotta o se la si porta ad elevate temperature.
Secondo una ricerca apparsa sulla rivista medica Endocrinology, il BPA può avere ripercussioni nello sviluppo cerebrale dei bambini. L'allarme era già sorto nel 1936 quando si trovò una correlazione tra la sostanza e disturbi al sistema endocrino, poi il tutto venne fermato in quanto sembrò che le case che producevano i prodotti elencati sembrò avessero ridotto al minimo l’uso del Bisfenolo A.
Ma nel 2005 i ricercatori dell'University of Cincinnati (Usa) scoprirono che importanti disturbi sul tessuto cerebrale dei bambini potevano essere indotti anche a dosi molto basse. Nello stesso anno una ricerca di Ana Soto della Tufts University (Usa) dimostrava che il bisfenolo A può indurre tumori al seno e alla prostata.
Oltre 150 studi scientifici su roditori dimostrerebbero la pericolosità del composto anche a bassi dosi.
Ci sono anche voci di scienziati altrettanto illustri che non sono convinti di tali conclusioni. Forse il più noto è Carl Winter, direttore del Food Safety Program dall'università della California (Usa)che di recente ha dichiarato: "È necessario conoscere con precisione qual è la tollerabilità dell'organismo umano prima di mettere il BPA al bando. Al momento non sembrerebbero esserci forti evidenze che supportino una correlazione tra salute dell'uomo e assunzione a basse dosi".
Certo è che nel momento stesso in cui il Governo canadese metteva al bando la sostanza, un grande distributore internazionale di prodotti plastici, la Nalgene, assicurava che avrebbe tolto dal suo catalogo i prodotti che la contengono.
Per l'Italia e l'Europa la situazione è tenuta sotto controllo dalla Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare). "Una ricerca terminata l'anno scorso che ha studiato due generazioni di topi insieme ad altri studi pubblicati negli ultimi 4 anni, ha potuto stabilire che l'assunzione giornaliera tollerabile è di 0,05 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo", spiega il Dr Lucia De Luca dell'Efsa. In buona sostanza, facendo un po’ di conti viene fuori che un bambino di 3 mesi alimentato al biberon, che pesa attorno a 6 chilogrammi, dovrebbe consumare più del quadruplo del numero usuale di biberon di alimento al giorno prima di raggiungere tale valore. Allora verrebbe da chiedersi perché questo allarme cosi importante se poi il rischio sarebbe nullo o quasi?
"Probabilmente - continua De Luca - perché nelle plastiche che si usano negli Usa i valori di BPA sono superiori a quelli europei e quindi anziché ridurre la quantità permessa, si è preferito toglierla del tutto".
Alla luce di quanto detto, sembrerebbe che il calore è la fonte principale della liberazione di questa sostanza, pertanto basterebbe non sterilizzare i biberon (così da evitare l'uso di acqua molto calda), ma di lavarli con cura con un po' di sapone, facendo affidamento al sistema immunitario del bambino che da solo è in grado di difendersi se l’attacco dovesse avvenire in un ambiente quanto più igienico possibile.
Infine sarebbe corretto cambiare il biberon quando dà segni di invecchiamento o mostra delle fratture.
Ricordiamoci che il contenuto di atrazina non pericoloso per l'organismo fu elevato per Decreto e non da fatti concreti.
Gli scienziati sono quasi sempre al servizio del lucro non scordatelo mai.
In Italia la prevenzione non esiste |
bPpfuOCuLXXPdR (Invitato)
| | c7ca va aller !!! Tu verras il sera mieux dans quqleues semaines... Le temps passe tellement vite... Profite des petits moment meame s'ils sont un peu difficile, e7a ne revient jamais....Moi aussi mon 2 ie8me e9tait pleurnichard et avait beaucoup besoin de nos bras, je me souviens combien c'e9tait difficile, mais le temps passe tellement vite, il a maintenant 3 ans et il n'est plus question qu'on le prenne dans nos bras alors ... Bon courage ! |